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numerodix
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 Message 9 of 112
02 March 2010 at 10:37am | IP Logged 
[it] Questo tizio è davvero incredibile. Leggete un po':

Però non bisogna essere ingiusti coi miei compaesani. Loro lo sanno che il Natale non è solo comprare Articoli Sportivi da Bargigli e Figli Srl. Lo sanno che la loro è anche una città di arte e di cultura. Così, ogni cinque o sei slide, ne proiettano una che mostra le bellezze della nostra città. Che di bellezze, ahem, non è che ne abbia molte. In verità ne ha una sola: la piazza, col Castello. E quindi proiettano quella: sulla facciata del Castello. Pensateci bene: il Castello è bello, ma dobbiamo usarlo per proiettarci un po' di pubblicità natalizia; però tra uno spot e l'altro, per ricordarci che il Castello è bello, proiettiamo la facciata del Castello... sulla facciata del Castello. Prevengo l'obiezione: non basterebbe spegnere il proiettore e guardare il Castello? No, perché se spegniamo non è più il bel Castello della pubblicità: è solo una quinta, un fondale, un muro che serve a proiettarci sopra belle cose. E questa è una metafora potente, secondo me è la metafora del Decennio – almeno, è l'ultima metafora che ho fatto in tempo a trovare.

Vera commedia. Vi consiglio: Leonardo
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numerodix
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 Message 10 of 112
04 March 2010 at 9:44pm | IP Logged 
[nl] One of my original axioms of language study was: use more than one piece of material at any given time. Well, the chickens are coming home to hatch now. All this time it hasn't really made much of a difference, but at the moment it's really helping me out.

First I got annoyed with Pimsleur, the repetitiveness, the boring sentences. So for a couple of days I stuck to Michel Thomas. Then MT started bugging me with the ridiculous sentence structures that Dutch flails at you, and I'd had enough. In a "enemy of your enemy" kind of way, I went back to Pimsleur, and... liked it a lot more, all of a sudden. Today I did only Pimsleur.

And so, with the little everyday dramas, I count down the kilometers to my destination.

Edited by numerodix on 04 March 2010 at 9:44pm

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 Message 11 of 112
05 March 2010 at 8:55pm | IP Logged 
[it] Chi impara le lingue sul serio probabilmente conosca il nome Krashen, o almeno conosca il principio per il quale lui è noto. È lo stesso che si trova a base dei metodi di noti poliglotti come alljapaneseallthetime.com e Steve Kaufmann. Il principio si chiama "The input hypothesis", ciò si potrebbe tradurre in "L'ipotesi del osservatore".

Veramente è molto semplice. Si tratta di un lungo periodo durante il quale non fai nient'altro di osservare la lingua che vuoi conoscere. Puoi neanche capire una parola sola, ma tuttavia si dice che i nostri cervelli sono stati formati per migliaia d'anni precisamente per eseguire questo compito (tra degli altri, naturalmente). Così dovrebbe bastare osservare (come lo fanno i bambini), è piano piano vai a capire qualcosa. Persino Noam Chomsky ha detto che non sarabbe possibile per i bambini di imparare le lingue senza avere qualcun meccanismo impiantato in testa per farlo, perché quasi mai si trovi dei casi in cui delle persone abbiano fallito ad imparare la sua lingua materna, nonostante qualsiasi circostanza in cui si potrebbero aver trovato nella vita.

Inoltre, si dice che non è per niente consigliato per chi vuole imparare di fare pratica al più presto possibile, come se lo fa abitualmente ai corsi linguistiche. Se accettiamo l'idea che impari da ciò che osservi, vuol dire che verrai ad imparare dai suoi stessi errori, e quanto più li ripeti quanto più saranno rafforzati. Questo può sembrare un po' sconvolgente, non diresti?

Ma Krashen ha anche condotto una ricerca su degli abilità del scrivere. Ritiene che - e questo è molto interessante, visto che lo sto facendo proprio adesso - non si guadagna del scrivere, non ce n'è bisogno per migliorare! La verità è che non ho ancora scritto molto in Italiano, per lo più sono stato.. a osservare. Leggo dei libro, guardo la tv. E il fatto è che nel scrivere ho migliorato - direi - molto, tra una volta e l'altra. Quindi non è stata la scrittura a farlo, ma probabilmente è stato l'osservazione.

Edited by numerodix on 05 March 2010 at 8:56pm

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 Message 12 of 112
09 March 2010 at 7:21pm | IP Logged 
Lately it's not awesome. Much as I'm trying to own my situation with work and the daily commute by packing in learning, at times I feel like I'm going through the motions, heart is not in it.

I manage to do something everyday, but it doesn't have the intensity that I've grown used to. And so I'm not progressing that way either.

[nl] I'm now 2/3 through Pimsleur, 1/3 through Michel Thomas and barely started on Assimil.

I don't know what it is with me and Assimil, I just can't ever get to love it. I try to listen to 7 lessons everyday, and I move up one successively each day. Then I tell myself to read over in the booklet to fish up the words I'm missing, but this I almost never do (truth be told I do get most of the content already, so). But it's like Assimil is hard to do regularly. In a way it's easy, because it's so short, takes me 15 minutes. But that also makes it seem sorta pointless, without making any significant impact on my activity. As Khatzumoto would say, if something easy is easy to do, it's easy not to do. I almost can't even log doing Assimil, at most it's 15 minutes, and then reading the booklet takes a couple of minutes, it's nothing. It's kind of a paradox that it's sort of "too small to be taken seriously". :/

EDIT: Forgot to mention, maledizione, that I also need to find a textbook for Dutch. I went by selexyz the other day and I was displeased to see that they had just about halved the number of learning materials that I remember seeing there last time. Among those a few titles that I had made a note of. There was a book called Beter Nederlands that's not there anymore. Found it in a bookstore online, but I'd prefer to see it live again first.

With my chaotic learning it's not exactly an urgent thing, but I generally like to organize my resources some time before I actually start needing them, it's more orderly that way.

Edited by numerodix on 09 March 2010 at 7:31pm

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 Message 13 of 112
10 March 2010 at 9:26am | IP Logged 
I'm now thinking that the reason Assimil is hard to stick with is because it's purely passive. There is nothing to do, so it's easy enough to tune it out.
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numerodix
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 Message 14 of 112
17 March 2010 at 6:04pm | IP Logged 
How time flies. My first month is up. Looking over my hour count the meter shows 102 hours, which means I'm keeping up with my usual 100 hours/month. 77h for Italian, 25h for Dutch. My Italian is split quite evenly between reading books and watching tv/movies. On the Dutch side I've finished Pimsleur, a short 30 unit course, and I'm past halfway with Michel Thomas. Slow, but steady.

This first month has been mostly.. a bit tense. About the whole situation. Nothing has really gone wrong yet, but I keep having this feeling that two languages together is bound to blow at some point. I'm sure I'm just being paranoid.
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 Message 15 of 112
21 March 2010 at 3:34pm | IP Logged 
[it] Sto pensando al uso della preposizione "di" con dei (eccomi!) sostantivi. E' una cosa piuttosto strana per non averla in nessuna delle lingue da me conosciute.

Mi fa venire in mente la situazione per le persone che stanno imparando una lingua Germanica, la cui lingua materna è slava (il russo, il polacco..). In alcune lingue non esistono articoli per usare con i sostantivi, perciò qualcuno scriverà "Ho visto macchina" anziché "una macchina" oppure "la macchina". L'articolo non ti serve se non l'hai mai usato prima. Certamente non sapresti il perché bisognerebbe usarlo nella forma indeterminativa oppure determinativa.

Per chi conosce una lingua Germanica oppure romana usi gli articoli perché sembrano di appartenere con i sostantivi. Senza di loro, c'è qualcosa che manca. Allo stesso modo, immagino, per chi parla Italiano usi la preposizione "di" con i sostantivi perché ci serva.

Per noi "germani" questa è una stranezza. Io tento di metterla quando mi sembra possibile, ma non so esattamente come averli cambia il significato, o se è veramente necessario.

Direi che sottintenda più o meno una quantità di qualcosa non meglio specificata.
- Ho comprato un nuovo televisore.
- Ci sono (dei) programmi interessanti?

- Vuoi (dell')acqua?

- Che fai nel tempo libero?
- Leggo (dei) libri.

Come sarebbe a escludere la "di"? Sarebbe cambiato il significato?
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 Message 16 of 112
25 March 2010 at 8:15pm | IP Logged 
[it] Ecco un altro! Questo fa 2561 pagine di libri che ho letto in Italiano fin qui. Quasi non ci credo che avrò letto ormai così tanto in più o meno sei mesi.

Allora, mi restano solo 3 libri a casa, e tutte e tre dovrebbero essere piuttosto difficili. Loro sono:
- Umberto Eco : Il nome della rosa
- Niccolò Machiavelli : Il Principe
- Dante Alighieri : La Divina Commedia

Quello di Eco è in originale, invece gli altri due hanno anche delle note sul testo. Penso di cominciare da Machiavelli, perché è il libro minore. E poi vedremo come farò :)


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