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Romanzi e racconti che abbiamo amato

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15 messages over 2 pages: 1
Anya
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 Message 9 of 15
27 November 2010 at 6:49pm | IP Logged 
Il libro che vorrei citare e “Il grande ritratto” di Dino Buzzati.
M’e piacciutto.
La lingua era relativamente semplice (ma era l’edizione con i commenti in russo!).
Narra la storia della macchina intellectuale (il “retrato” della prima moglie del investigatore, morta in incidente, il cervello artificile era creato a l’immagine della questa donna). Una volta encora la idea di riavere una creatura morta amata, l’originalita e questa creatura e senza piu il corpo (pero la macchina non era d’accordo, la macchina con cervello della donna e voluto avere anche il corpo).
Ho letto anche il libro del “Inferno” di Dante. Non era facile, francamente, c’e molto passagi che non ho capito. Ma ci sono anche passage che mi sono piaciuti.
il passagio che me fa colpo e quello degli angeli che non erano buoni ne cattivi (Chanto III, Inferno):
de li angeli che non furon ribelli
né fur fedeli a Dio, ma per se fuoro
Gli angeli neutri non fanno parte della tradizione teologica. Dunque, si tratta di gente “me ne frego”, che sono indeferenti di tutto salvo comodita sua (la buona parte di gente). Ne cielo ne inferno non vogliono di loro.

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Impiegato
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 Message 10 of 15
27 November 2010 at 10:41pm | IP Logged 
Mi piace molto "La boutique del mistero" di Dino Buzzati. La ragione è che questo libro tratta di paradossi eterni nella vita umana e c'è un tipo di simbolismo in ogni racconto.

Soprattutto la storia dell'ospedale è interessante. La mancanza di organizzazione è totale, il che causa problemi.

Edited by Impiegato on 27 November 2010 at 10:55pm

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staf250
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 Message 11 of 15
29 November 2010 at 8:14pm | IP Logged 
Ho letto con ardore e passione per la storia:

Antonia Arslan, La Strada di Smirne, 2009, pp. 286 ****/difficile

Dalla coperta del libro: "Antonia Arslan è autrice di saggi fondamentali sulla narrativa popolare e la
letteratura femminile tra
Ottocento e Novecento."
Il libro è il seguito della Masseria delle allodole.

Mi piacciono sempre i romanzi storici, trattando la storia di paesi a cui sono interessato cioè tutti i paesi
del medio-oriente.
La scrittrice usa molte parole difficili. È in fondo un'intrigante storia scritta con amore per il suo popolo.
Ecco un po' del testo:
"Ma il sogno non si ripete, e un po' alla volta diventa per lei un'ossessione. Invano cerca di mangiare le
stesse cose alla sera, di fare gli stessi discorsi, si spreme la memoria, ma non c'è niente da fare. Il calore di
un altro corpo vicino, la consuetudine di un semplice affetto hanno cacciato i fantasmi e le premonizioni, le
hanno tolto la sua aura di zingara e strega. Così Ismene, accecata e contenta, alla fine dimentica, e si
immerge serena nel destino di Smirne."


Edited by staf250 on 05 December 2010 at 5:27pm

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Emme
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 Message 12 of 15
04 December 2010 at 6:29pm | IP Logged 
@numerodix
Ho letto Io speriamo che me la cavo parecchi anni fa e a ripensarci devo ammettere che non è facile dal punto di vista linguistico: riportando i temi di bambini napoletani così come sono stati scritti, compresi gli errori grammaticali e i dialettismi, D’Orta si allontana un bel po’ dall’italiano standard. Complimenti a te che sei riuscito a leggerlo e ad apprezzarlo!

Marcello D'Orta, Io speriamo che me la cavo, 1990, pp. 142. *** / Difficile [dialettismi]


@Anya e @Impiegato
Mi fate venir voglia di leggere Buzzati! Mi vergogno un po’ dover confessare che non ho ancora letto niente di questo autore, ma so che il suo Il deserto dei tartari è considerato uno dei grandi romanzi del Novecento Italiano.

-------------------

L’anno scorso ho letto e apprezzato Lo spazio bianco. Il romanzo d’esordio di Valeria Parrella narra la delicata storia di una madre che, dopo aver dato alla luce una bimba prematura, deve trascorrere due mesi (lo spazio bianco del titolo) nell’attesa di sapere se la sua bambina vivrà e se potrà finalmente portarla a casa dall’ospedale dove viene tenuta in un’incubatrice.

Valeria Parrella, Lo spazio bianco, 2008, pp. 112. **** / Medio




Edited by Emme on 04 December 2010 at 6:32pm

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staf250
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 Message 13 of 15
05 December 2010 at 5:23pm | IP Logged 
Qualche anno fa ho letto:
Luigi Pirandello, Liolà e Così è (se vi pare), 1916-1917 o 1992, pp. 167 ***/Difficile
Questo libro, -le due in un volume- con commenti introduttivi sono interessante dal punto di vista che si
cominci a conoscere lo stile di Pirandello e la voglia dello stesso per strane storie della vita.
La difficoltà relieve in più del fatto che sono opere di teatro. Una commedia e una parabola.
Questo libro mi è venuto in eredità da una mia cognata (morta nel 2005). Ci sono -da leggere- Leopardi,
Papini, I Promessi Sposi, ancora un Pirandello troppo difficile (Sei attori in cerca di personaggio). In più
qualche Storia della letteratura Italiana.
Mi ricordo ora che ho letto da parte Il deserto dei Tartari di Buzzati.
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Emme
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 Message 14 of 15
05 December 2010 at 6:51pm | IP Logged 
@staf 250
Sì, probabilmente Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello è un testo difficile, ma se ti capita di poterlo vedere messo in scena (magari tradotto in una lingua che conosci) te lo consiglio enormemente. E’ una delle esperienze teatrali (purtroppo non numerose) che più mi hanno emozionato. Assolutamente consigliato a chiunque voglia vedere un’opera teatrale Italiana.

------------------

Italo Calvino, Marcovaldo ovvero Le stagioni in città, 1963, pp. 148. *** / Facile
Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore, 1979, pp. 261. **** / Medio


Vorrei segnalare due libri di Calvino. Il primo, Marcovaldo ovvero Le stagioni in città, è una raccolta di venti racconti. La lingua usata è particolarmente facile, tanto che è stato utilizzato per anni come libro di narrativa per scolari dagli 11 ai 13 anni (non so dire però se lo usino ancora).

Il secondo, Se una notte d’inverno un viaggiatore, è invece un testo molto più impegnativo, essendo un esempio di opera metanarrativa che combina al suo interno molti generi letterari. Si tratta infatti di uno dei primi e dei più importanti romanzi postmoderni Italiani. Sicuramente il gioco intellettuale metanarrativo è appassionante, ma personalmente l’ho trovato un po’ freddo e meccanico, come se tutto l’impegno dell’autore fosse stato speso per i fuochi d’artificio metanarrativi, ma sotto sotto la storia non offrisse nient’altro. Ovviamente è un’opinione personale e spero di non scoraggiare nessuno che abbia intenzione di leggerlo.

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Emme
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 Message 15 of 15
20 February 2011 at 10:55am | IP Logged 
L’ultimo libro che ho letto e che vorrei segnalare è Io e te di Niccolò Ammaniti, già autore di bestseller come Io non ho paura e Come Dio comanda.

Io e te è da alcune settimane tra i titoli in testa alle classifiche dei romanzi Italiani più venduti. Parla di un ragazzino disadattato che trascorre una settimana nascosto nella cantina della propria casa dopo aver detto ai genitori che sarebbe andato a fare una settimana bianca con degli amici. Magari non tutti troveranno questa premessa interessante, ma il risultato è comunque un romanzo molto piacevole e scorrevole. Anche la lingua utilizzata non è particolarmente difficile: si tratta di un Italiano molto accessibile se si escludono poche parole provenienti dal gergo giovanilistico.

Niccolò Ammaniti, Io e te, 2010, pp. 117. *** / Facile



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