Ester Groupie Joined 5449 days ago 64 posts - 114 votes Speaks: Modern Hebrew
| Message 1 of 3 30 January 2011 at 12:55am | IP Logged |
Ho certi dubbi riguardanti la sintassi Italiana, cioè la trasformazione di una subordinata implicita in una esplicita e vice versa. Sto parlando di cose tipo, sostituire una frase del tipo "Dico che sono a casa." (esplicita) con una frase del tipo "Dico di essere a casa." (la stessa frase, ma nella forma implicita, ovvero quella in cui si usa un infinito, gerundio o participio al posto del verbo)
1) "Spero/speravo di essere aiutato."
E' possibile fare la trasformazione?
Io direi qualcosa tipo, "Spero/speravo che mi aiutino/aiutassero.", però dal punto di vista formale, questa trasformazione non sarebbe corretta perché la subordinata sarebbe resa attiva, mentre in teoria dovrebbe rimanere passiva (cioè, in teoria si dovrebbe insistere proprio sul mio "essere aiutato" e non sull'"aiutare" di qualche altra persona).
D'altra parte, se insisto sulla forma passiva e dico "Spero che io sia/venga aiutato." o "Speravo che io fossi/venissi aiutato.", è forse la forma corretta, ma comunque mi stona, almeno nel passato, e vorrei sapere perché (anche se la risposta è "Ti stona perché non sai Italiano, lo diciamo proprio così." :p)
Come la fareste voi la trasformazione, se la fareste?
2) Per quanto riguarda quel passato, un'altra domanda.
"Speravo che io fossi/venissi aiutato." ?
"Speravo che io sarei aiutato." ?
In pratica, una frase del genere, in cui nel passato dico/spero/ecc qualcosa, userei sempre il condizionale dopo il verbo principale nel passato: "Ho detto che sarei venuta / avrei fatto qualcosa / ecc."
Però, è possibile applicare questo principio alle frasi che sono passive? Cioè, "Speravo che sarei aiutata / sentita / vista /ecc."?
Certo, posso esprimere quel concetto sempre con la forma implicita ("Speravo di essere aiutata/ecc."), però se proprio volessi usare la forma esplicita, come lo esprimerei, senza rendere attiva la frase?
3) "E' meraviglioso che lei abbia fatto il compito."
Di nuovo, è possibile fare la trasformazione, modificando la frase così che ci sia un infinito / participio / gerundio?
In teoria direi qualcosa tipo, "E' meraviglioso per lei l'aver fatto il compito.", giusto per 'ottenere' un infinito :p, e mi sa che, dal punto di vista grammaticale, la frase del genere sarebbe corretta, però dal punto di vista semantico, si tratta ancora della stessa frase o mi sono presa troppa libertà con una trasformazione del genere?
Chiedo scusa per le domande che puntano proprio sulle sottigliezze che sono facili da evitare in una comunicazione, però m'interessa la roba del genere e se c'è qualcuno che voglia aiutarmi con queste teorizzazioni... Grazie :)
Edited by Ester on 30 January 2011 at 4:17pm
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GilesNefandor Diglot Newbie Italy Joined 4832 days ago 3 posts - 6 votes Speaks: Italian*, English Studies: Ancient Greek, German
| Message 2 of 3 30 January 2011 at 3:55pm | IP Logged |
Dunque, Ester, voglio innanzitutto congratularmi con te per il tuo Italiano. La
padronanza che dimostri è davvero rara. Provo a rispondere alle tue domande. Se non
riuscissi ad essere esauriente fammelo pure notare e tenterò di nuovo.
La frase "Spero di essere aiutato", al presente, è corretta, ma a mio avviso è molto
più gradevole "Spero che mi aiutino" o anche "Spero di ricevere aiuto."
Al passato, invece, "Speravo di essere aiutato" è accettabile.
Dal punto di vista grammaticale "Spero che io sia aiutato" è una proposizione corretta,
mentre da quello estetico è agghiacciante.
Lo stesso dicasi per "Speravo che io fossi aiutato". In quest'ultimo caso, se proprio
intendi conservare la forma passiva anche a scapito della gradevolezza, sarebbe più
opportuno il condizionale passato, "Speravo che sarei stato aiutato". Questo dovrebbe
rispondere anche alla tua seconda domanda.
Per quanto riguarda la frase "E' meraviglioso che lei abbia fatto il compito", una
trasformazione come quella che tu proponi, "E' meraviglioso per lei l'aver fatto il
compito", è corretta, ma introduce delle forti ambiguità semantiche (e il rischio di
aberrazioni estetiche).
Se ad esempio io fossi un docente e, per qualche ragione, avessi temuto che uno dei
miei allievi, al quale tengo molto, non avesse fatto il compito, potrei dire: "E'
meraviglioso che lei abbia fatto il compito". In questo caso sarebbe soprattutto la
mia soddisfazione ad essere enfatizzata: e' meraviglioso per me.
Se in questa stessa situazione dicessi, invece, "E' meraviglioso per lei aver fatto il
compito" (senza l'articolo, perché suona male...) allora, più probabilmente, mi starei
riferendo alla percezione di colui che ha fatto il compito: "Lei sa che le sarà
utile aver fatto il compito." Detto questo, "E' meraviglioso per lei l'aver fatto il
compito" resta un orrore linguistico.
Spero di esserti stato d'aiuto.
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Ester Groupie Joined 5449 days ago 64 posts - 114 votes Speaks: Modern Hebrew
| Message 3 of 3 30 January 2011 at 4:23pm | IP Logged |
Giles, vorrei ringranziarti della tua risposta. Mi hai offerto proprio quel tipo di spiegazione di cui avevo bisogno, adesso certe cose mi risultano più chiare.
Edited by Ester on 30 January 2011 at 4:26pm
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